Cos’è
È un semplice esame delle cellule del collo dell’utero che permette di individuare precocemente la presenza di possibili alterazioni, anche quelle che non creano ancora disturbi. Ciò consente di curarle e di evitare che si trasformino in tumori.
Come avviene l’esame
L’ostetrica raccoglie alcune cellule della mucosa sul collo dell’utero le cellule sono poi analizzate
Il prelievo avviene con delicatezza e, in generale, comporta solo una sensazione di leggero fastidio.
Per una buona riuscita tecnica del test occorre evitare l’uso di ovulo, creme, candelette o lavande vaginali nei 5 giorni precedenti il prelievo ed astenersi da rapporti sessuali senza profilattico nelle 24 ore precedenti il prelievo.
A volte, quando il numero di cellule raccolte è insufficiente o quando c’è un’infiammazione che impedisce una corretta lettura occorre ripetere il test.
Per chi
Per le donne tra i 25 e i 29 anni - ogni tre anni (Pap-test)
Dai 30 ai 64 anni - ogni cinque anni (Hpv-test)
Dove
Il Pap-test viene eseguito presso i Poliambulatori
Dopo il Pap-test
Se l’esito è negativo, il successivo controllo avviene dopo 3 anni. Se il Pap-test evidenzia la presenza di cellule alterate, oltre alla ripetizione del test, si esegue la colposcopia. Si tratta di un esame indolore che, per mezzo di uno strumento ottico, permette la visione ingrandita del collo dell’utero. La colposcopia può risultare normale (negativa) oppure si possono evidenziare zone di aspetto anomalo sulle quali fare un piccolo prelievo di tessuto (biopsia mirata superficiale).
In seguito, in funzione del risultato della colposcopia e dell’eventuale biopsia, i medici decideranno insieme alla donna interessata il percorso di diagnosi e cura successivo, come previsto dal programma di Screening.